Diagnostica strumentale

La Radiografia tradizionale è l’immagine radiografica, o radiogramma, oppure la tecnica radiografica utilizzata per ottenere il radiogramma stesso. 

Tra gli esami più comuni in ortopedia, è utile per diagnosi di fratture delle ossa, lussazioni, artrosi, controlli post-operatori e di patologie a carico della colonna vertebrale come spondilolistesi, spondiloartrosi, scoliosi.

La radiografia del torace è ampiamente utilizzata per l’esame dei campi polmonari (per la ricerca ad esempio di tumori, esiti di broncopolmoniti, pneumotorace, versamenti pleurici) e delle strutture mediastiniche come il cuore e l’arco aortico.

La TAC Cone Beam 3D (CBCT) è una moderna metodologia diagnostica che consente di riprodurre sezioni (tomografia) e/o di generare un’immagine tridimensionale del cranio (o di alcune sue aree) per mezzo di radiazioni acquisite da un sensore digitale ed elaborate da un computer.

A che cosa serve la TAC Cone Beam 3D?

  • in ortodonzia con studio dei denti inclusi, soprannumerari ed ectopici, e dei loro rapporti con le strutture limitrofe come le cavità mascellari, le fosse nasali ed il nervo alveolare inferiore specie in caso di disodontiasi degli VIII^ inferiori;
  • in endodonzia con valutazione pre e post-trattamento delle lesioni apicali;
  • soprattutto nella riabilitazione impianto-protesica sia nella pianificazione pre-chirurgica con studio della eventuale malattia paradontale associata, che post-chirurgica con valutazione del rialzo osseo se effettuato, delle eventuali complicanze o del malposizionamento impiantare.

Indicazione rilevante ha nella patologia sinusale, con preciso riscontro dei dettagli anatomici necessari ai fini dell’eventuale chirurgia endoscopica sinusale e con la  successiva verifica degli esiti chirurgici o delle sue complicanze.

La CBCT trova applicazione anche nello studio delle articolazioni temporo-mandibolari (ATM), con valutazione dell’anatomia o della patologia specie osteo-artritica. Trova indicazione nelle anomalie ossee del massiccio facciale, quale la palatoschisi con pianificazione e verifica del trattamento chirurgico. Consente inoltre di individuare alterazioni ossee di tipo flogistico (osteomielite), neoplastico o traumatico (comprese le fratture dentali).

L’ortopanoramica o panoramica delle arcate dentarie, più propriamente detta ortopantomografia, è un esame radiografico che permette di studiare le arcate dentarie, le ossa mascellari, i seni mascellari e la struttura ossea delle articolazioni temporo-mandibolari.

Può essere utile per rivelare la presenza di carie dei denti, di malattia delle gengive (parodontite) o di danni ai tessuti interni del dente (lesioni endodontiche, tipo granulomi apicali), oppure lesioni a carico delle ossa mascellari come, ad esempio, cisti o nuove formazioni in genere.

Il telecranio, o radiografia del cranio in proiezione latero-laterale, come si chiama in gergo scientifico, è una lastra che mostra le strutture scheletriche della testa di profilo. Sono visibili, in parte, anche i tessuti molli superficiali del viso come le labbra e il naso.

La mammografia (più propriamente detta mastografia) è un esame radiografico che permette una diagnosi molto attendibile e dà la possibilità al medico di segnalare la presenza di tumori mammari non ancora palpabili.

Per coloro che temono, giustamente, l’effetto negativo delle radiazioni ionizzanti, c’è da dire che le apparecchiature moderne, utilizzando bassi dosaggi di raggi X, consentono la ripetizione routinaria dell’esame senza rischi.

La Mineralografia Ossea Computerizzata (MOC) è un esame indolore che permette di studiare la densità delle ossa e consente di valutare la quantità di calcio presente nelle ossa, riscontrandone eventuali fragilità tipiche dell’osteoporosi. Lo scopo della MOC, quindi, è preventivo: in caso di osteoporosi possono essere intraprese adeguate terapie per il consolidamento e la prevenzione delle fratture.

La Tomografia ottica computerizzata (OCT), o Tomografia ottica a radiazione coerente, è un esame diagnostico non invasivo che permette di ottenere delle scansioni della cornea e della retina per la diagnosi ed il follow-up di numerose patologie corneali e retiniche e nella diagnosi preoperatoria e nel follow-up postoperatorio della gran parte delle patologie oculari che necessitano di un intervento chirurgico.

A cosa serve la tomografia ottica computerizzata (OCT)?

L’OCT permette di ottenere delle scansioni corneali e retiniche molto precise che consentono di analizzare nel dettaglio gli strati della cornea, la regione centrale della retina denominata macula ed il nervo ottico.

L’OCT è un esame indispensabile nella diagnosi preoperatoria e nel follow-up postoperatorio della gran parte delle patologie oculari che necessitano di un intervento chirurgico.
Infine è un esame fondamentale nella diagnosi precoce di alcune patologie: ad esempio, nei pazienti affetti da glaucoma l’OCT è in grado di misurare lo spessore delle fibre nervose che circondano il nervo ottico evidenziando, in alcuni casi, una alterazione precoce delle stesse in presenza di un campo visivo normale e questo permette di iniziare tempestivamente una terapia per rallentare la progressione della patologia.

Come funziona la tomografia ottica computerizzata (OCT)?

L’esecuzione è semplice e veloce dura circa 10-15 minuti. Il paziente è seduto di fronte allo strumento e viene invitato dall’operatore a fissare una mira luminosa: la scansione parte nel momento in cui viene messa a fuoco la struttura oculare da analizzare.

Lo studio del campo visivo è un esame importante sia in ambito oculistico, per esempio per la diagnosi del glaucoma e per monitorarne la progressione, sia in ambito neurologico, per rilevare eventuali danni alle vie ottiche (tra cui il nervo ottico) e alla corteccia visiva causati da patologie neurologiche o ischemiche, traumi e tumori.

Lo YAG Laser è un laser, detto a “stato solido”, che serve per curare alcune malattie degli occhi. La sua peculiarità consiste nel distruggere il tessuto bersaglio: per questa sua caratteristica è detto Raggio laser “laser fotodistruttivo”

Lo YAG laser viene impiegato ambulatorialmente per trattare:

  • La cosiddetta “cataratta secondaria”: è una conseguenza frequente dell’intervento di cataratta, caratterizzata dalla progressiva opacizzazione della capsula che contiene la lente intraoculare artificiale (che sostituisce il cristallino, la lente naturale contenuta nel nostro occhio). La comparsa di questo appannamento determina una progressiva riduzione della vista e si può manifestare anche dopo pochi mesi dall’intervento. Utilizzando l’Nd:YAG Laser si fora la capsula posteriore divenuta opaca, creando una via di passaggio per la luce: in tal modo si può eliminare l’appannamento visivo; questo avviene perché, quando ci si opera di cataratta, si mantiene l’involucro esterno del cristallino naturale, una sorta di sottile membrana all’interno del quale viene poi inserita la lente artificiale.
  • Il glaucoma ad angolo stretto: la riduzione di ampiezza dell’angolo irido corneale causa un incremento della pressione intraoculare. Attraverso l’Nd:YAG Laser si fanno uno o più fori sull’iride che permettono di facilitare il deflusso dell’umor acqueo e, quindi, di ridurre la pressione intraoculare.
  • Nelle forme di glaucoma primario ad angolo aperto si può utilizzare l’Nd:YAG laser per trattare una struttura dell’occhio, chiamata trabecolato, che serve al deflusso dell’umor acqueo (SLT Trabeculoplastica laser selettiva). Questo trattamento è raccomandato solo in quelle forme di glaucoma refrattarie alla terapia medica (che non rispondono più alla terapia classica con i colliri). Il trattamento consiste nel colpire con diversi spot laser il trabecolato stesso: il liquido contenuto nell’occhio può defluire più facilmente e la pressione all’interno dell’occhio si riduce.

La retinografia è un esame del fondo oculare tramite il quale è possibile analizzare lo stato di salute di vari elementi che compongono il nostro occhio.

Nello specifico, ci si riferisce a: 

  • corpo vitreo; 
  • retina; 
  • macula;
  • testa del nervo ottico.

Questo esame viene richiesto in particolar modo per pazienti diabetici, soggetti a retinopatia diabetica, una delle principali cause di perdita della vista nelle persone di età compresa tra 30 e 69 anni. 

L’aumento della diffusione del diabete mellito di tipo 2 e, la sua sempre maggiore comparsa in età precoce, rende la retinografia un esame di screening essenziale per prevenire gravi perdite visive

Si ritiene opportuno sottoporre a una retinografia anche i soggetti affetti da ipertensione arteriosa, i pazienti che hanno subito un trauma con possibile distacco della retina, in presenza di maculopatia – una patologia che colpisce, appunto, la macula – e altri disturbi visivi gravi

Retinografo

Come si svolge?

La retinografia è un esame effettuato senza ricorrere, necessariamente, all’anestesia, con paziente sveglio durante tutta la procedura. 

Il medico applica un collirio per dilatare la pupilla e procede all’esame, tramite l’impiego di uno strumento, chiamato retinografo

Si tratta di una macchina fotografica collegata ad un biomicroscopio, in grado di effettuare una fotografia a colori e di mettere in evidenza eventuali occlusioni venose o arteriose, possibili campanelli d’allarme di lesioni o patologie anche gravi.  

Le pupille resteranno dilatate per diverse ore, per questo motivo si consiglia al paziente di farsi accompagnare da una persona di fiducia, indossare occhiali da sole protettivi e non mettersi alla guida di un veicolo. 

Quando si svolge?

Ogni sabato presso il nostro Centro con il dott. Augusto Grossi, specialista in oculistica.

Che cos’è l’ecografia oculare?

L‘ecografia oculare è un esame non invasivo che, tramite gli ultrasuoni, permette di studiare le strutture interne dell’occhio, visualizzandole in sezioni anatomiche bidimensionali. Gli ultrasuoni rimbalzano sui tessuti generando echi di ritorno che vengono captati e trasdotti in immagini.

Come si esegue l’ecografia oculare?

L’ecografia oculare si esegue appoggiando una sonda, collegata all’ecografo, sulla palpebra del paziente, dopo l’applicazione di un gel per migliorare il passaggio del segnale degli ultrasuoni

A cosa serve l’Ecografia oculare?

L’ecografia oculare viene utilizzata per studiare le strutture oculari intrabulbari quando non è possibile l’esplorazione diretta a causa di opacità di cornea, cristallino, vitreo o per studiare patologie quali tumori, emovitreo, distacco di retina e coroide, patologie malformative e degenerative della retina e della coroide. L’esame, inoltre, viene utilizzato nello studio delle patologie che coinvolgono le strutture orbitarie quali il nervo ottico, i muscoli extraoculari ed il grasso retrobulbare.

Norme di preparazione

L’esame non richiede alcuna preparazione da parte del paziente e non è necessaria la dilatazione della pupilla. L’esame non è pericoloso, né doloroso e non comporta rischi per il paziente.

L’ecografia o ecotomografia è una tecnica diagnostica che utilizza gli ultrasuoni per fornire un’immagine dei tessuti esplorati. È un esame non invasivo, né doloroso né fastidioso, privo di rischi e controindicazioni (viene infatti comunemente impiegato anche sulle donne in gravidanza). Le ecografie che effettuiamo presso il nostro Centro:

  • Ecotomografia ostetrica 2D/3D a colori
  • Ecotomografia pelvica
  • Ecotomografia transvaginale
  • Ecotomografia flussimetrica
  • Ecotomografia morfologica
  • Ecotomografia mammaria
  • Ecotomografia anche neonatale
  • Ecotomografia tiroidea
  • Ecotomografia addominale
  • Ecotomografia renale
  • Ecotomografia transrettale prostatica
  • Ecotomografia epato-biliare
  • Ecotomografia muscolo-tendinea
  • Ecotomografia stazioni linfatiche

L’ecografia Doppler o più semplicemente ecoDoppler è una tecnica non invasiva, e quindi facilmente ripetibile, utilizzata in medicina per lo studio della situazione anatomica e funzionale dei vasi sanguigni arteriosi e venosi e del cuore in tempo reale ed in maniera contemporanea (Duplex-Scanner). 

Con l’utilizzo dell’ecografia, attraverso immagini B-mode, si studia la morfologia delle pareti, la loro motilità, la presenza o meno di formazioni endoluminali, la struttura della “placca ateromasica” mentre con il Doppler pulsato si valuta, attraverso l’analisi spettrale e il grado di purezza del suono, la situazione emodinamica del flusso sanguigno in quel determinato punto e quindi si possono quantificare i vari gradi di stenosi, distinguendo le stenosi emodinamicamente significative da quelle non emodinamicamente significative.

Si possono inoltre valutare le caratteristiche morfologiche delle placche ateromasiche, in base alle caratteristiche ecogeniche di queste ultime.

Il Color Doppler è indicato per lo studio delle strutture vascolari. Infatti, grazie alla colorazione effettuata mediante calcolatore, si può studiare il movimento e la direzione del flusso sanguigno.

Il principio si fonda sulla associazione in tempo reale di una immagine ecografica bidimensionale con un segnale Doppler pulsato. Convenzionalmente, il colore rosso è attribuito alle strutture in avvicinamento della sonda, mentre il blu per quelle in allontanamento.

La metodica ha rivoluzionato la diagnostica delle malattie vascolari e cardiache con la possibilità di rilevare e monitorare nel tempo stenosi arteriose e venose, aneurismi, trombosi venose profonde e insufficienza venosa cronica.

L’ecocardiodoppler è uno degli esami maggiormente utilizzati e diffusi in ambito cardiologico per fornire informazioni molto utili e chiare sullo stato clinico del muscolo cardiaco e sul suo funzionamento.

L’assoluta non invasività di questo esame lo rende adatto ad ogni situazione e ad ogni paziente, compresi i bambini.

Grazie alla combinazione di tecniche ecografiche (che restituiscono una serie di immagini delle zone esaminate) e del color doppler (col quale vengono messi in mostra i flussi sanguigni, la loro velocità e la quantità di sangue in transito all’interno dei vari vasi) il medico può stabilire una diagnosi precisa sullo stato cardiaco del paziente.

Per questo esame non vengono utilizzate sostanze o radiazioni potenzialmente dannose per l’organismo e può quindi essere ripetuto più volte, anche nel corso di brevi periodi.

L’elettrocardiogramma (ECG) è un esame diagnostico di facile esecuzione, che prevede l’utilizzo di uno strumento capace di registrare e riportare graficamente il ritmo e l’attività elettrica del cuore.

L’ECG può essere richiesto dal medico di famiglia, dal cardiologo o da altri specialisti che sospettino la presenza di un problema a livello cardiaco. Può essere prescritto dal medico dello sport prima di rilasciare il certificato di idoneità alla pratica sportiva a livello agonistico e non. In genere, è eseguito in ambulatori, pubblici o privati, o dal medico di base.

L’ECG dinamico secondo Holter è una metodica diagnostica utilizzata per monitorare l’attività elettrica del cuore durante un intervallo di tempo più o meno lungo, solitamente corrispondente a 24-48 ore, e con i registratori di ultima generazione sino ad un massimo di sette giorni. 

L’Holter pressorio è una procedura diagnostica della durata totale di 24 ore che, attraverso l’uso di uno sfigmomanometro portatile, consente di misurare la pressione arteriosa di un individuo ogni 30 minuti. I medici sottopongono a Holter pressorio quegli individui con improvvise e marcate fluttuazioni della pressione arteriosa e con sintomi collegati a queste.

Lo sfigmomanometro portatile è molto simile a un classico sfigmomanometro per la misurazione standard della pressione, ma a differenziarlo sono le capacità di funzionare in maniera autonoma, ad accensione avvenuta, e di salvare su una memoria interna i dati di ogni misura pressoria.

L’Holter pressorio è un esame dalla semplice preparazione e dai rischi minimi. Per evitare di falsare i risultati dell’esame, durante le 24 ore in cui ha luogo, il paziente deve prestare attenzione a non urtare o muovere lo strumento di misurazione.

L’esame audiometrico è l’esame di elezione per verificare la funzionalità dell’orecchio e la capacità di avvertire i suoni. I suoni vengono avvertiti secondo intensità (che si fonda sul volume) e tono (cioè la velocità delle vibrazioni sonore).

Si sentono i suoni quando le onde sonore arrivano ai nervi uditivi che si trovano nella parte interna delle due orecchie, e da lì al cervello sotto forma di impulsi elettrici.

L’intensità del suono si misura in decibel (dB); in generale un suono che superi gli 85 dB può provocare danni alla membrana timpanica e quindi portare alla sordità.

Il tono si misura in cicli al secondo (cps) o Hertz (Hz); il range umano è tra 16 e 16.000 Hz.

La impedenziometria è una metodica utilizzata per la determinazione della composizione corporea (massa grassa, massa magra e acqua totale nel corpo).

L’elettromiografia è un esame diagnostico utile per la diagnosi delle malattie dei nervi (per esempio neuropatie) e dei muscoli (per esempio miopatie). Con il termine “elettromiografia” si intendono in generale sia le “velocità di conduzione” o “elettroneurografia”, sia l’elettromiografia vera e propria.

La spirometria semplice è un esame diagnostico che permette di analizzare l’apparato respiratorio e quindi la funzionalità dei polmoni studiando l’andamento del ricambio d’aria.

La spirometria semplice insieme alla clinica, è di grande aiuto nella diagnosi e valutazione della gravità delle malattie respiratorie ostruttive, (Asma, Bronchite Cronica Ostruttiva, Enfisema), e anche delle Malattie Restrittive, (Fibrosi Polmonare, esiti post traumatici, esiti post infettivi).

La capillaroscopia è una tecnica strumentale fondamentale per lo studio della microcircolazione venosa ed arteriosa. Mininvasiva e di facile esecuzione, è una procedura che viene eseguita in ambito ambulatoriale con una videocamera chiamata videocapillaroscopio a livello della plica ungueale delle dita. È considerata un importante screening diagnostico e viene utilizzata per l’identificazione delle microangiopatie periferiche, funzionali ed immuno-reumatologiche. Si possono riscontrare, infatti, alterazioni capillaroscopiche precoci in circa il 90% dei soggetti affetti da sclerodermia e da patologie quali connettivite, artrite reumatoidepolimiositeSindrome di SjögrenLupuspsoriasi, ecc. La capillaroscopia è utile anche nella distinzione tra la forma Primitiva e Secondaria del fenomeno di Raynaud e nello studio di patologie che influenzano la microcircolazione come l’ipertensione o il diabete mellito.

La Radiografia tradizionale è l’immagine radiografica, o radiogramma, oppure la tecnica radiografica utilizzata per ottenere il radiogramma stesso. 

Tra gli esami più comuni in ortopedia, è utile per diagnosi di fratture delle ossa, lussazioni, artrosi, controlli post-operatori e di patologie a carico della colonna vertebrale come spondilolistesi, spondiloartrosi, scoliosi.

La radiografia del torace è ampiamente utilizzata per l’esame dei campi polmonari (per la ricerca ad esempio di tumori, esiti di broncopolmoniti, pneumotorace, versamenti pleurici) e delle strutture mediastiniche come il cuore e l’arco aortico.

L’ecografia o ecotomografia è una tecnica diagnostica che utilizza gli ultrasuoni per fornire un’immagine dei tessuti esplorati. È un esame non invasivo, né doloroso né fastidioso, privo di rischi e controindicazioni (viene infatti comunemente impiegato anche sulle donne in gravidanza). Le ecografie che effettuiamo presso il nostro Centro:

  • Ecotomografia ostetrica 23D
  • Ecotomografia pelvica
  • Ecotomografia transvaginale
  • Ecotomografia flussimetrica
  • Ecotomografia morfologica
  • Ecotomografia mammaria
  • Ecotomografia anche neonatale
  • Ecotomografia tiroidea
  • Ecotomografia addominale
  • Ecotomografia renale
  • Ecotomografia transrettale prostatica
  • Ecotomografia epato-biliare
  • Ecotomografia tendinea

L’ecografia Doppler o più semplicemente ecoDoppler è una tecnica non invasiva, e quindi facilmente ripetibile, utilizzata in medicina per lo studio della situazione anatomica e funzionale dei vasi sanguigni arteriosi e venosi e del cuore in tempo reale ed in maniera contemporanea (Duplex-Scanner). 

Con l’utilizzo dell’ecografia, attraverso immagini B-mode, si studia la morfologia delle pareti, la loro motilità, la presenza o meno di formazioni endoluminali, la struttura della “placca ateromasica” mentre con il Doppler pulsato si valuta, attraverso l’analisi spettrale e il grado di purezza del suono, la situazione emodinamica del flusso sanguigno in quel determinato punto e quindi si possono quantificare i vari gradi di stenosi, distinguendo le stenosi emodinamicamente significative da quelle non emodinamicamente significative.

Si possono inoltre valutare le caratteristiche morfologiche delle placche ateromasiche, in base alle caratteristiche ecogeniche di queste ultime.

Il Color Doppler è indicato per lo studio delle strutture vascolari. Infatti, grazie alla colorazione effettuata mediante calcolatore, si può studiare il movimento e la direzione del flusso sanguigno.

Il principio si fonda sulla associazione in tempo reale di una immagine ecografica bidimensionale con un segnale Doppler pulsato. Convenzionalmente, il colore rosso è attribuito alle strutture in avvicinamento della sonda, mentre il blu per quelle in allontanamento.

La metodica ha rivoluzionato la diagnostica delle malattie vascolari e cardiache con la possibilità di rilevare e monitorare nel tempo stenosi arteriose e venose, aneurismi, trombosi venose profonde e insufficienza venosa cronica.

L’ecocardiodoppler è uno degli esami maggiormente utilizzati e diffusi in ambito cardiologico per fornire informazioni molto utili e chiare sullo stato clinico del muscolo cardiaco e sul suo funzionamento.

L’assoluta non invasività di questo esame lo rende adatto ad ogni situazione e ad ogni paziente, compresi i bambini.

Grazie alla combinazione di tecniche ecografiche (che restituiscono una serie di immagini delle zone esaminate) e del color doppler (col quale vengono messi in mostra i flussi sanguigni, la loro velocità e la quantità di sangue in transito all’interno dei vari vasi) il medico può stabilire una diagnosi precisa sullo stato cardiaco del paziente.

Per questo esame non vengono utilizzate sostanze o radiazioni potenzialmente dannose per l’organismo e può quindi essere ripetuto più volte, anche nel corso di brevi periodi.

L’ECG dinamico secondo Holter è una metodica diagnostica utilizzata per monitorare l’attività elettrica del cuore durante un intervallo di tempo più o meno lungo, solitamente corrispondente a 24-48 ore, e con i registratori di ultima generazione sino ad un massimo di sette giorni. 

L’Holter pressorio è una procedura diagnostica della durata totale di 24 ore che, attraverso l’uso di uno sfigmomanometro portatile, consente di misurare la pressione arteriosa di un individuo ogni 30 minuti. I medici sottopongono a Holter pressorio quegli individui con improvvise e marcate fluttuazioni della pressione arteriosa e con sintomi collegati a queste.

Lo sfigmomanometro portatile è molto simile a un classico sfigmomanometro per la misurazione standard della pressione, ma a differenziarlo sono le capacità di funzionare in maniera autonoma, ad accensione avvenuta, e di salvare su una memoria interna i dati di ogni misura pressoria.

L’Holter pressorio è un esame dalla semplice preparazione e dai rischi minimi. Per evitare di falsare i risultati dell’esame, durante le 24 ore in cui ha luogo, il paziente deve prestare attenzione a non urtare o muovere lo strumento di misurazione.

L’esame audiometrico è l’esame di elezione per verificare la funzionalità dell’orecchio e la capacità di avvertire i suoni. I suoni vengono avvertiti secondo intensità (che si fonda sul volume) e tono (cioè la velocità delle vibrazioni sonore).

Si sentono i suoni quando le onde sonore arrivano ai nervi uditivi che si trovano nella parte interna delle due orecchie, e da lì al cervello sotto forma di impulsi elettrici.

L’intensità del suono si misura in decibel (dB); in generale un suono che superi gli 85 dB può provocare danni alla membrana timpanica e quindi portare alla sordità.

Il tono si misura in cicli al secondo (cps) o Hertz (Hz); il range umano è tra 16 e 16.000 Hz.

La impedenziometria è una metodica utilizzata per la determinazione della composizione corporea (massa grassa, massa magra e acqua totale nel corpo).

La mammografia (più propriamente detta mastografia) è un esame radiografico che permette una diagnosi molto attendibile e dà la possibilità al medico di segnalare la presenza di tumori mammari non ancora palpabili.

Per coloro che temono, giustamente, l’effetto negativo delle radiazioni ionizzanti, c’è da dire che le apparecchiature moderne, utilizzando bassi dosaggi di raggi X, consentono la ripetizione routinaria dell’esame senza rischi.

La Mineralografia Ossea Computerizzata (MOC) è un esame indolore che permette di studiare la densità delle ossa e consente di valutare la quantità di calcio presente nelle ossa, riscontrandone eventuali fragilità tipiche dell’osteoporosi. Lo scopo della MOC, quindi, è preventivo: in caso di osteoporosi possono essere intraprese adeguate terapie per il consolidamento e la prevenzione delle fratture.

L’elettromiografia è un esame diagnostico utile per la diagnosi delle malattie dei nervi (per esempio neuropatie) e dei muscoli (per esempio miopatie). Con il termine “elettromiografia” si intendono in generale sia le “velocità di conduzione” o “elettroneurografia”, sia l’elettromiografia vera e propria.

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